San Francisco de Campeche

Penisola dello Yucatán: il tour alla scoperta del Messico e i siti Maya – Parte 2

Continuiamo il nostro viaggio attraverso la penisola dello Yucatán, ma se ti sei perso la prima parte del tour in Messico potrai trovarla qui.

 

Quali siti Maya visitare nella penisola dello Yucatán?

Giorno 3

Dopo la notte passata a Merida ci siamo messi in viaggio (80 km circa) per Uxmal, ma prima di raggiungere il nuovo sito Maya facciamo una sosta fuori programma nel paese di Umán. In molte città la domenica è sinonimo di mercato e proprio in questo luogo che si colgono le sfumature della cultura locale: i cibi che consumano, il modo di vestire, i colori, i suoni. Questa sosta è stata l’occasione perfetta per  vedere il vero Messico, dove la gente del luogo non è di certo la stessa della zona hotelera di Cancún. Abbiamo visto la semplicità, la gentilezza di quel popolo sempre così sorridente.

Mercato di Uman
Mercato di Uman

Ma torniamo adesso al sito di Uxmal, patrimonio unesco dal 1996, la cosa che si nota osservando gli edifici sono i particolari e la bellezza delle decorazioni. ⁣

Il sito è composto da diversi edifici, i principali: ⁣
-la Piramide dell’Indovino alta 30 m. ⁣
-il quadrilatero delle Monache, il più elegante, formato da 4 edifici con 74 stanze, il campo della pelota, nettamente più piccolo del campo di Chichén Itzá. ⁣
-la Gran Piramide.

In questo sito abbiamo fatto la 1ª esperienza di salita di una piramide! La più difficile?! Forse, ma solo perché non avevamo ancora scalato quelle dei giorni successivi. Il problema comunque non è tanto la salita, quanto la discesa, perché?! I gradini non sono tanti, la “Gran Piramide” è alta 32 m., ma sono ripidi e strettissimi e soprattutto salendo non guardi dietro, ma scendendo si! Il trucco? Scendere a zig zag come un serpente, ma non consiglio la salita a chi soffre molto di vertigini.

Piramide di Uxmal
Gran Piramide Uxmal

Dopo aver visitato il sito Maya di Uxmal, la nostra giornata prosegue con la visita di San Francisco de Campache, città dello stato di Campache. La parte fortificata della città situata all’interno della cinta muraria è bene protetto dall’Unesco riconosciuto dal 1999. Nel piccolo centro storico si trova la piazza principale con gli edifici con le tipiche facciate colorate e la Cattedrale della Nostra Signora dell’Immacolata Concezione, proprio in questa chiesa, così come a Merida abbiamo assistito alla quinceañera, un rito di passaggio di origine latinoamericano, il compimento dei 15 anni rappresenta per le ragazze il passaggio dall’infanzia all’adolescenza e di conseguenza alla maturità sessuale. Prima della festa la ragazza partecipa ad una messa di ringraziamento con genitori, padrini e sette dame d’onore.

 

E se ti trovi in piazza per l’ora dell’aperitivo non lo gusti un ottimo margarita a Casa Vieja? ⁣
Il locale ha una splendida vista sulla piazza e sulla cattedrale e proprio da lì abbiamo ammirato le luci del tramonto calare sulla città. ⁣

Sotto consiglio della nostra guida abbiamo poi cenato al ristorante Marganzo, i piatti più buoni: i gamberi fritti con la panatura al cocco e il polpo morbido e gustoso. All’interno del ristorante c’erano delle decorazioni che ricordano la pignatta, in messicano pinata a 7 punte che rappresentavano i 7 peccati capitali, ma adesso hanno un solo scopo: divertirsi.


Abbiamo alloggiato all’hotel Gamma De Fiesta Inn sul lungo mare di San Francisco de Campeche dove troverai delle fontane che creano un bellissimo gioco di luci, suoni e acqua.

San Francisco de Campeche
Piazza San Francisco de Campeche

Giorno 4

Lasciamo Campeche alla volta di Palenque, nello stato del Chiapas, dopo 350 km e circa 5 ore di viaggio, arriviamo nel sito meno famoso della penisola dello Yucatán , ma il mio preferito! Così ricco di edifici, immerso nella vegetazione tropicale, mi sono sentita catapultata appieno nella cultura Maya. ⁣

Nel sito, patrimonio Unesco dal 1987, si trovano molteplici edifici tra i principali: ⁣
-il tempio delle iscrizioni, monumento funebre del Re Pacal; ⁣
-il palazzo, complesso di edifici connessi tramite corridoi e cortili; ⁣
-il gruppo delle croci formato dal tempio della croce, del sole e della corte fogliata all’interno di ognuno si trovano dei bassorilievi. ⁣

Ma qua e là si scorgono diverse pietre, chissà quante altre belle strutture verranno scoperte negli anni.

Dopo la visita al sito abbiamo raggiunto l’hotel Villa Mercedes, il secondo hotel più bello del tour. Davanti la camera c’era un’amaca per potersi rilassare, dalla finestra si vedeva solo tanto verde e durante la notte si sentiva passare qualche animale. Che pace!

Palenque

Giorno 5

Lasciamo Palenque avvolta dalla nebbia e ci dirigiamo verso Chicanná e Becan. Lo spostamento anche questa volta di circa 360 km dura quasi 5 ore. ⁣

Questi due siti sono lontani dalle vie turistiche e difficilmente incontrerai tanta gente. ⁣
Chicanná
è famosa per i suoi portali ben conservati e di diversi stili architettonici, non ci sono piramidi, ma solo piccoli edifici ricchi di decorazioni.

Portale Chicanna

Al contrario Becan, che in lingua Maya significa “fossa scavata dall’acqua”, è costituita da diversi templi immersi completamente nella giungla. ⁣
Qui abbiamo scalato l’ultima piramide e se quella di Uxmal era ripida questa lo era ancora di più, ma non preoccuparti potrai aiutarti con la corda oppure fare come me scendere sedendoti su ogni gradino.

Dove abbiamo alloggiato? Così come il sito anche il nostro hotel Chicanná Ecovillage Resort era immerso nel verde e lontano dal mondo. La guida che ovviamente ne era a conoscenza ci ha consigliato, visto che era l’ultimo dell’anno, di acquistare qualcosa se volevamo brindare. Riflettendoci adesso credo che quello fosse un segno! Il 2020 non sarebbe stato granché. Il ristorante chiuse alle 22.00 (stile coprifuoco!) e non avevano organizzato nulla in attesa del nuovo.

Giorno 6

Eccoci arrivati all’ultima tappa del nostro tour, se l’attesa del nuovo anno non è stata granché, il primo dell’anno invece non poteva iniziare nel modo migliore. L’ultima tappa non prevedeva nessun sito Maya, nessuna piramide, ma un vero e proprio paradiso naturale: la Laguna Bacalar, la differente profondità crea un gioco di luci che fa percepire 7 sfumature di blu, proprio per questo è anche chiamata la laguna dei 7 colori. Per la sua ampiezza ci vuole un po’ di tempo per accorgersi che non si è davanti al mar dei Caraibi, ma appunto ad una laguna lunga 42 km e larga meno di 2 km.

Nella penisola dello Yucatán non sono presenti molte fonti d’acqua e la particolarità di questa laguna è di essere alimentata da fiumi sotterranei e da 3 profondi cenotes presenti nell’area, quindi l’acqua è dolce, niente sale, niente cloro, come fare una doccia.
Con il giro in lancia abbiamo potuto apprezzare ancor di più questo luogo immerso nella natura incontaminata, abbiamo ammirato le sfumature di colore: blu più scuro del cenote, azzurro cristallino verso la riva, dove si trovano le ville (mi sentivo in un film girato a Malibù), le mangrovie e le palafitte  e il turchese della laguna dove abbiamo fatto una sosta per il bagno.

Laguna Bacalar
Laguna Bacalar

Il nostro tour alla scoperta dei siti Maya e dalla sua cultura si conclude qui. Riviverlo scrivendo questi articoli mi ha portato alla mente luoghi e ricordi bellissimi, spero di averti fatto venire la voglia di scoprire questo paese che sono certa che non ti deluderà.

Quale luogo è riuscito a rubare un pezzetto del tuo cuore?